Ormai anche la Libia è preda dell'ISIS

nov 16, 2014 0 comments



Di Salvatore Santoru

 Ormai anche la Libia è diventata ostaggio dei miliziani dell' ISIS, il famigerato gruppo terrorista che da diversi mesi sta mettendo a ferro e fuoco la Siria e l'Iraq.



Come riporta un articolo de la "Stampa" del 31 ottobre, Derna risulta completamente nelle mani dei terroristi, tanto che Abu Bakr al Baghdadi è stato nominato leader del Califfato della città, con una vera e propria cerimonia in piazza.

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Inoltre, il 13 novembre il Times ha riferito della decapitazione di un giovane che combatteva tra le fila dell'ex generale Khalifa Haftar, da parte dei miliziani di Ansar al Sharia, gruppo affiliato allo stesso ISIS.


È dalla fine della guerra che la Libia si trova in un'estremo caos contraddistinto da continui scontri tra milizie armate, islamiste e non.

Quindi, altro che "liberazione": l'esportazione di "democrazia" da parte della NATO ha trasformato completamente il paese in peggio, facendolo diventare una polveriera.

Stesso risultato sarebbe successo in Siria, se l'intervento militare preparato da Obama non fosse stato bloccato all'ultimo dai veti di Russia e Cina.


Per ora la Siria si trova ancora nel caos, ma resiste nonostante le pressioni dei terroristi, che sino a poco tempo fa risultavano sostenuti e foraggiati in quanto considerati parte dei "ribelli" da parte degli USA e delle monarchie del Golfo, notoriamente alleate del paese di Zio Sam, e dall'altra parte è forte la resistenza in Iraq dei curdi.


Quindi ormai l'ISIS è alle porte dell'Italia, e proprio pochi giorni fa Al Baghdadi ha affermato che "la marcia dei mujaheddin proseguirà fino a quando non raggiungerà Roma".

Esagerata o meno tale affermazione, c'è da dire che sembra proprio che sia in atto una strategia volta a innescare conflitti etnici nella stessa Europa.

Le diverse manifestazioni pro-ISIS, avvenute poco tempo fa in Inghilterra e in Olanda, sono esemplari in tal senso, e risulta rilevante il fatto che nel caso olandese, nonostante in esse si incitava allo sterminio degli "infedeli" ( ebrei e cristiani in primis ) le autorità non hanno fatto di nulla per bloccarle.


La situazione è sempre più tesa, mentre risulta sempre più chiaro il disegno dei poteri forti mondialisti, i quali utilizzano come loro strumenti sia l'imperialismo "occidentale" che l'islamismo fondamentalista, che non casualmente nell'area mediorientale e nordafricana hanno gli stessi nemici negli stati sovrani, laici ( o islamici moderati ) e nazionalisti, visti come ostacolo al Nuovo Ordine Mondiale.

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