Francia: il governo vorrebbe 'censurare' le "teorie della cospirazione", ma non era la patria della liberté d'expression ?

mar 14, 2015 0 comments


Di Salvatore Santoru

Si era parlato tanto dell'importanza e del valore della libertà d'espressione dopo i fatti di Charlie Hebdo, valore considerato "fondamentale" per il governo francese.
Ma, come si suol dire a volte le apparenze ingannano, e difatti la libertà d'espressione, se non ci sono di mezzo campagne elettorali, pare non sia valida 'tout court'.

Recentemente, difatti lo stesso Hollande, come riportato dal giornalista Thierry Meyssan su "Reseau Voltaire" se l'è presa con le "teorie del complotto", dallo stesso considerate un tutt'uno con l'antisemitismo, e quindi da censurare e reprimere.
Durante un discorso al Memoriale della Shoah, ha affermato che :"L’antisemitismo nutre le teorie del complotto che si diffondono all’infinito. Quelle teorie del complotto che in passato hanno dato vita al peggio".
 Continua così: "La risposta, consiste nel prendere coscienza del fatto che le tesi complottiste si diffondono attraverso internet e i social network. Ora bisogna ricordare che fu prima di tutto con il verbo che si preparò lo sterminio. Occorre agire a livello europeo, e anche internazionale, perché venga definito un quadro giuridico, perché le piattaforme internet che gestiscono i social network siano messe di fronte alle loro responsabilità, e perché ci siano sanzioni in caso di mancato rispetto".

Il discorso è comunque molto generico e potrebbe anche e certamente apparire condivisibile, ma se si "legge tra le righe" risulta avere delle criticità.

A questo punto bisogna fare alcuni chiarimenti per capire meglio la questione.

 Se è pur vero che alcune teorie cospirazioniste sono pericolosamente vicine all'antisemitismo, la generalizzazione è sbagliata e il voler censurare e reprimere qualunque idea, per quanto scomoda e scoretta sia potrebbe essere considerato una sorta di "attacco" alla libertà d'espression così come il colpire determinati pensieri e tesi ( per quanto controversi e non raramente infondati), accostandoli con il nazismo e l'antisemitismo.

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