Il mistero del Triangolo dell'Adriatico

ott 5, 2015 0 comments




Se non altro, trasmissioni come “Mistero” su Italia Uno hanno il merito di suscitare curiosità e, per chi ha buona memoria e un fornito archivio (come noi), anche interessanti ricordi.
La trasmissione, nel numero del 16 gennaio, ha riportato alla luce, anzi rispolverato se volete, il vecchio e affascinante “Triangolo dell’Adriatico”, una zona triangolare di mare tra Ancona, il Gran Sasso e Pescara. I vertici del triangolo la cui base corre lungo la costa adriatica. I più giovani non ne sanno nulla, i meno giovani hanno ricordi. E già: nel 1978 se ne parlò, e come, in tutto il mondo.








In quel triangolo di mare accadde di tutto, in qualche caso grazie al condimento dell’esagerazione e della fantasia, in molti altri casi senza spiegazioni. Una serie di misteri, insieme con di abbagli e trucchi. Dalle acque del mare venivano fuori colonne d’acqua dal diametro di una decina di metri. Il mare ribolliva in alcuni tratti, specie a nord di Martinsicuro.
Corpi luminosi uscivano ed entravano dall’acqua. Coraggiosi marinai assistevano a balletti delle loro bussole, formarsi di nebbie improvvise, segnali inequivocabili di radar di bordo che localizzavano oggetti sconosciuti. Improvvise correnti facevano perdere la rotta ai pescherecci. Brontolii e rumori, ed esplosioni di luce da sotto il pelo dell’acqua.
Ma soprattutto, decine e decine di avvistamenti di UFO di tutti i colori e di ogni forma, dal classico triangolo al sigaro o addirittura (come rilevò personale della questura di Chieti) dalla forma di un parallelepipedo con oblò illuminati. Un UFO “paralizzò” u na centrale elettrica a Pietracamela. Luci arancioni danzavano sulle cime del Gran Sasso, Monte S.Franco. Sulla spiaggia di Pescara si manifestò un’onda anomala che avanzò sull’arenile, facendo fuggire tantissimi turisti. Una coincidenza?

L’ondata di avvistamenti e strani fenomeni richiamò tv e giornalisti da mezzo mondo. C’era molto di vero, ma anche molto altro di inventato: le solite balle. Ma non sempre. Giunsero anche squadre di scienziati che, alla chetichella, studiarono a fondo ciò che accadeva o veniva raccontato da esterrefatti testimoni. Le conclusioni furono, spesso, il silenzio o il negazionismo (di moda quando si tratta di fenomeno inspiegabili): solo bolle di gas…
Ma il materiale raccolto fu molto eloquente e fa parte della letteratura ufologica. Basta consultarla. L’unica cosa da non fare è liquidare tutto con un risolino di sufficienza.


Da ricordare che, secondo gli ufologi esiste una specie di rotta degli UFO che sorvola il Gran Sasso e si dirige verso l’Adriatico, e in uno dei vertici del triangolo, il Conero ad Ancora, gli avvistamenti di UFO sono e sono stati sempre centinaia. I fenomeno sono continuati negli anni, fino a qualche mese fa, con un inquietante avvistamento tra Pescara e le Isole Tremiti.

“Mistero” ha associato il Triangolo Adriatico con quello delle Bermuda, con quello a largo del Giappone e con un altro che potrebbe associarsi alla scomparsa degli aerei a largo di Caracas, Venezuela. Tra le tante ipotesi per il caso Missoni, anche qualcosa di simile ad altri casi simili e alle scomparse storiche nel mare dei Caraibi, triangolo delle Bermuda.

Fino a spiegazioni razionali e inequivocabili, un’ipotesi vale come ogni altra.

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