Internet of things: la rete "entrerà" negli oggetti

feb 19, 2015 0 comments
Internet of things: la rete entra negli oggetti

L’internet of things, o internet delle cose, è la prossima frontiera tecnologica che cambierà ancora una volta le nostre vite. Gli oggetti di uso quotidiano saranno infatti sempre più collegati alla rete, che non sarà più limitata ai dispositivi fissi o mobili, ma si espanderà ovunque. Se ci fermiamo a riflettere sul modo in cui, in pochi anni, il web ha sostituito l’utilizzo di molti oggetti, ci rendiamo conto che la rete fa ormai parte delle nostre vite in modo imprescindibile. Molti di noi ricordano ancora le enormi cartine stradali usate anni fa per orientarsi su strade e autostrade, l’attesa delle previsioni del tempo in tv per conoscere le condizioni meteo del giorno dopo. Oggigiorno, con le app sul meteo e il gps non abbiamo più bisogno di prestare attenzione ad alcunché, ci limitiamo a cercare ciò che vogliamo sapere quando ci serve.
L'ultimo annuncio sull'imminente arrivo dell’ IoT, internet of things, è stato dato il 22 gennaio al World Economic Forum di Davos durante la conferenza intitolata “Il futuro dell’economia digitale”.  A parlare è stato Eric Schmidt, presidente di Google e profeta attendibile di quello che accadrà. «Internet scomparirà ‒ ha detto Schmidt ‒. Ci saranno talmente tanti indirizzi IP, dispositivi, sensori, oggetti da indossare, cose con cui interagire che saranno parte integrante e continua della nostra quotidianità». Insomma, internet sarà così diffuso e integrato negli oggetti, da poter quasi "scomparire".
 Eric Schmidt
Gli oggetti diventano quindi “intelligenti” nel senso che, grazie alla connessione permanente a internet, sono in grado di comunicare tra loro. D’altra parte esistono già dei riscontri, ad esempio quelle app che collegate alle scarpe ci dicono per quanti metri e minuti abbiamo camminato in un giorno oppure il riscaldamento di casa che si accende quando, uscendo dal lavoro, entriamo in macchina. Le ripercussioni positive che potremmo avere nella vita di tutti giorni non hanno limiti. Pensiamo a quanto sarebbe utile un frigorifero che cataloga gli alimenti conservati all’interno e ci avverte quando questi stanno per scadere, oppure un forno a microonde che sa autonomamente qual è la cottura adatta per ogni pietanza.
Anche la sfera ludica potrebbe ricevere grandi benefici dall’internet of things. Spesso sottostimiamo il tempo trascorso a giocare perché la vasta gamma di gaming presente sul web offre sempre quello che stiamo cercando: giochi di ruolo, casual, multiplayer e anche i casinò online. Con l'internet of things, in qualsiasi momento potremmo essere monitorati da un’app che ci tenga informati sul tempo che trascorriamo a giocare, avvertendoci quando oltrepassiamo una certa soglia e registrando i dati giorno dopo giorno. Tenere presente il tempo che passa è fondamentale perché lo svago rimanga una parentesi all’interno della giornata lavorativa, e non il contrario.
Come anticipato, il mondo tecnologico si è spaccato in due all’annuncio dell’IoT e personalità quali Bill Gates e Stephen Hawking hanno detto la loro. «Sono nel campo che si occupa delle super intelligenze ‒ha dichiarato il fondatore di Microsoft ‒. Prima le macchine faranno un po’ di lavori per noi e non saranno super intelligenti. Ciò potrebbe essere positivo se sapremo gestirlo bene. Ma qualche decennio dopo potrebbero essere abbastanza intelligenti per destare preoccupazione». Sulla stessa riga si pone Stephen Hawking, noto astrofisico la cui vita dipende strettamente dalla tecnologia. Hawking si è spinto fino a paventare «la fine del genere umano», che diventerebbe sempre più incapace in modo inversamente proporzionale all’aumento dell’informatizzazione delle più basilari operazioni quotidiane.

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