La sconosciuta e triste storia di Giuseppina Ghersi, la 13enne uccisa ala fine della II guerra mondiale perché accusata ingiustamente di collaborazionismo

apr 24, 2015 16 comments


Di Salvatore Santoru

Una delle storie meno conosciute riguardante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale in Italia è quella di Giuseppina Ghersi, una 13enne che fu violentata e in seguito uccisa perché accusata ingiustamente di collaborazionismo.
Tralasciando per un momento gli schieramenti politici del conflitto, tale triste storia dovrebbe essere ricordata maggiormente in quanto risulta praticamente quasi sconosciuta, a parte nel web.

Parlando della vicenda, secondo quanto riportato da alcuni siti web* tutto incominciò il pomeriggio del 25 aprile 1945 quando alcuni membri della Brigata Garibaldi si presentarono a casa della famiglia Ghersi, proprietaria di un piccolo negozio di frutta e che a quanto pare non aveva simpatie per la dittatura fascista, per chiedergli del materiale di medicazione che viene dato senza problemi.
  Il 26 aprile, però i coniugi Ghersi vennero fermati da due uomini armati e portati al campo di concentramento di Legino(http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento#Campi_di_concentramento_partigiani).In seguito vennero arrestati gli altri componenti della famiglia tranne la piccola Giuseppina, che in quel periodo si trovava ospite di amici. 



I due coniugi chiesero i motivi della detenzione e gli venne detto che si trattava di un semplice controllo, visto che avevano bisogno di interrogare la loro figlia perché anni prima,  a seguito della vincita di un concorso nazionale scolastico aveva ricevuto una lettera dall'entourage di Mussolini per complimentarsi di ciò, come accadeva solitamente, ma per questo episodio venne sospettato che la ragazzina fosse una spia del regime.
Quindi, dopo aver convinto i coniugi Ghersi della loro buona fede, si fecero accompagnare dagli stessi per prendere la piccola. Ma, quando tornarono a Legino con la stessa ragazzina, sia Giuseppina che la madre vennero violentate e picchiate ed il padre della bambina fu costretto ad assistere e nel mentre venne torturato.

Durante gli abusi, non contenti di quello che avevano già rubato, i carnefici chiesero più volte all'uomo di rivelare il nascondiglio dove era contenuto il denaro e altri beni preziosi. Dopo le violenze, i coniugi Ghersi vennero portati al Comando partigiano locale che li rinchiuse in carcere, mentre per Giuseppina si consumarono altri giorni di atroci sofferenze.Infine, il 30 aprile 1945, la ragazzina venne uccisa con un colpo di pistola e gettata su un mucchio di altri cadaveri davanti alle mura del Cimitero di Zinola.Un signore che passava nei dintorni testimoniò che: “Era un cadavere di donna molto giovane ed erano terribili le condizioni in cui l’avevano ridotta. Evidentemente avevano infierito in maniera brutale su di lei. L’orrore era rimasto impresso sul suo viso, una maschera di sangue con un occhio bluastro tumefatto e l’altro spalancato sull’inferno”. La storia di Giuseppina Ghersi è stata ricostruita nel dopoguerra grazie al padre, che il 29 aprile 1949 presentò al Procuratore della Repubblica di Savona un esposto di sei pagine.

Indubbiamente, essa fu una delle tantissime innocenti vittime dell'odio che dominava in quei tristi anni di guerra.

* Fonti usate per l'articolo e di approfondimento:
http://giuseppinaghersi.blogspot.it/

Commenti

  1. http://www.qelsi.it/2012/non-chiamateli-eroi-lelenco-delle-ausiliarie-uccise-dai-partigiani-dopo-che-si-erano-arrese-2/

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    1. ma sempre sui vetri vi arrampicate?
      sempre ste correzioni grammaticali ...ma mollaaaa

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  2. Consiglio a chiunque abbia scritto l'articolo di riguardarsi la grammatica della 3° elementare

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    1. tutto qui ?? e' tutto quello che hai da dire ..Prof .

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    2. quando uno e comunista rimarrà sempre un comunista

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  3. Ma davvero dovete strumentalizzare una tragedia del genere per screditare l'ideale della liberazione? C'è stata una guerra civile in Italia. Non usate la "gara delle atrocità" per cercare di capire chi "ha ragione". È innegabile che davanti a queste barbarie il torto sia di chi commette violenza e mi sembra inutile stare a dire che il 25 Aprile non vuole celebrare la violenza, ma la sconfitta del regime fascista. Questo avvenimento non c'entra nulla con la liberazione, un avvenimento che dovrebbe essere visto e sentito con la volontà di liberarsi da ogni imposizione di forza ed esercizio di potere da parte di chi è più forte su chi è più debole. Liberarsi dai fantasmi del passato vuol dire smettere di strumentalizzare le violenze per veicolare messaggi di rabbia verso vecchi conti in sospeso. Ho festeggiato il 25 Aprile, ma non scenderò mai in piazza a gridare che l'unico fascista buono è un fascista morto. Non credo nel dare la morte. Non credo nella violenza, non ritengo utile imporre le mie posizioni. Credo nell'educazione e nel confronto che porta alla scelta migliore per tutti, senza continuare a contrapporre destra e sinistra come se fossero mani che non fanno parte dello stesso corpo. Il 25 Aprile festeggia la caduta del fascismo. La guerra civile che venne dopo si ripropone ogni volta che ci si trova in piazza ad augurarsi la morte solo perché ci si trova in contrapposizione. Con questi articoli rischiate di dare indirettamente man forte ad una fazione politica che opera il revisionismo nei confronti del regime fascista. È innegabile che chi ha compiuto queste atrocità sia un mostro. Vogliamo continuare a nutrire l'odio e a crearne altri? Mi rifiuto.

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    1. Quando smetteranno di celebrare le loro bugie e ci umilieremo di fronte alla nostra storia vergognosa, allora saremo un paese nuovo e rinascerà la speranza di cambiare.
      Da 70 soffochiamo nelle bugie e nelle nascoste verità.
      Il peso é intollerabile per tutti.
      Se poi il suo unico problema é il revisionismo, allora non ha capito una mazza.
      Oppure ancora, meglio fingere.
      Come tutti gli altri.

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    2. Questo è il mio ultimo commento perché dal suo "allora non ha capito una mazza" capisco che c'è solo la volontà di prevaricare e non mi presto a baruffe da tastiera. I segreti di cui lei parla sono i segreti di pulcinella: vada in archivio centrale, legga tutti i libri che trova e cerchi una posizione che non includa solo il battersi il petto. Ho scritto che il 25 Aprile celebra la fine del fascismo, che fu un regime totalitario di stampo violento che auspicava la guerra come unica igiene del mondo. Non c'è bugia in questo. Se poi altri (che celebrano la liberazione ancora oggi come il giorno della regolazione dei conti, il giorno in cui la violenza è passata da una mano all'altra) desiderano continuare a proporre violenza strumentalizzando il 25 Aprile io non posso e non voglio stare dalla loro parte, pure se è a sinistra. Qui non è destra contro sinistra, non è partigiani contro nazifascisti. Abbiamo gli strumenti per farla diventare non violenti contro violenti. Non violenti di sinistra e destra contro violenti di sinistra e destra. Questo ho scritto, questo ripeto. A me è stato molto utile leggere questo articolo perché sono cresciuta con la convinzione manicheista di "partigiani tutti buoni e fascisti tutti cattivi". Adesso appunto sono cresciuta e ho capito che chiunque condanna la violenza rispondendo in maniera non violenta è da supportare, senza tener conto della fazione politica in cui si riconosce. Il mio problema è la strumentalizzazione di un dato, nello specifico, la strumentalizzazione che fa chi condivide questo post al grido di "ecco perché non riconosco il 25 aprile". Come io ho superato il complesso di "partigiani tutti buoni fascisti tutti cattivi" allora chiunque può superare il contrario. Poi mi scusi...ma non si può fingere di essere non violenti...non è un'ideologia, ma un modo d'essere che si costruisce sul confronto. Confronto che sarei lieta di continuare come momento di crescita personale, ma che ogni volta viene frustrato (sia da chi si dice di destra, sia da chi si dice di sinistra) dal fatto che bisogna per forza dire che l'"avversario" non ha capito, che finge o che si ha ragione a priori solo perchè ci si oppone a qualcosa con più veemenza. Io non sono una sua avversaria, la penso come la penso. La penso contro ogni violenza, contro ogni strumentalizzazione delle vittime. Grazie per avermi ascoltata.

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    3. condivido... ho visto questa storiaccia ..e la piccola sia lasciata in pace.. su diversi diari di fb di fascistoni.. continua il cattivo gusto... complimenti non vi smentite mai.. (?)

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    4. È stato chiarissimo e la ringrazio per la risposta, spero che lei capisca che se ho scelto di commentare qui e non sulla mia bacheca è perchè ho immaginato e anche constatato che su questo articolo approdavano principalmente persone che lo usavano per argomentare contro la resistenza e la liberazione. È davvero un peccato che chi celebra il 25 Aprile sia meno portato a leggere articoli di questo tipo, forse perché accettare che quello che viene visto come "Bene Assoluto" si sia macchiato di colpe così ignobili. Ho scelto di commentare qui e non privatamente anche perché non mi interessa stare solo tra chi mi considera dalla parte della ragione, vorrei che chi leggesse questa discussione (compreso il suo intervento di moderazione che, le assicuro, è prezioso e quasi inusuale visto che spesso si tende a gettare benzina sul fuoco) capisse che esistono persone aperte al dialogo nonostante le proprie posizioni di partenza. Grazie ancora e complimenti per la moderazione.

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    5. Per anonimo delle 15:36:
      L'intento dell'articolo non è lo screditare gli ideali della Resistenza o della Liberazione, né, come comunque potrebbe in apparenza sembrare, di fornire necessariamente spunti a un certo revisionismo di destra che si è imposto recentemente nella cultura italiana, ma semplicemente di portare a galla alcune storie e verità volutamente rimosse, come è nello "spirito" del blog, e difatti tempo fa si era parlato ad esempio dei semisconosciuti campi di concentramento fatti dai fascisti in Jugoslavia prima delle foibe, http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2012/07/rab-la-auschwitz-dimenticata-dagli.html ... Penso che proprio al fine di lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato, è necessario conoscere, per quanto possibile, come sono andate realmente le cose, andando oltre le opposte versioni parziali degli eventi.
      Sul 25 aprile, che oggi per molte persone (come te e altri) è vissuto come giornata di lotta alle oppressioni e alle violenze, c'è anche da dire che per molto tempo, e a volte ancora oggi, è stato purtroppo basato sull'esaltazione della violenza e della vendetta, dello scempio di Piazzale Loreto(Mussolini era un dittatore ma non meritava quella fine,e la sua morte non è servita a niente, anzi), e basato sulla contrapposizione assoluta tra il "Bene" e il "Male Assoluto", quando la realtà è stata più complessa.
      Concordo con molto che dici sull'odio, sull'importanza del confronto e il rifiuto della violenza, e penso che sarebbe finalmente ora che arrivi una "pacificazione nazionale" che non consideri ovviamente uguali partigiani e repubblichini o rivaluti il fascismo come vuole la destra, ma che riconosca gli orrori presenti da entrambe le parti e in questo modo serva per dire finalmente addio ai fantasmi del passato,dai tempi del fascismo alla strategia della tensione o gli scontri tra "opposti estremismi" e correlati, e che serva per un'Italia e direi anche per un'Europa che si basi sui valori della libertà e del rispetto, contro qualunque discriminazione e oppressione grande e piccola, con qualunque nome essa si presenti ( sia "fascismo" che "antifascismo", "comunismo" o "anticomunismo" ecc, visto che nel nome di esse sono state commesse una marea di atrocità) ... Spero di essere stato abbastanza chiaro nel discorso ...

      Per il commento delle 16:42:
      Condivido molto ciò che è stato scritto, sopratutto sul confronto, che reputo necessario con tutti, a prescindere da qualunque orientamento politico uno possa avere.
      Per il resto, consiglio di lasciare perdere chi ti ha detto che non avresti capito una mazza, visto che invece il tuo discorso mi è sembrato interessante e per molti aspetti condivisibile e spero che, se ti va, puoi continuarlo a svilupparlo e articolarlo in questi commenti, saluti.

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    6. Per il commento delle 17:15:grazie a te per il contributo, penso che hai fatto bene a postarlo.
      Una piccola e ulteriore precisazione che penso sia doverosa fare sull'articolo e sul blog: ovviamente questo articolo e altri sono presentati in modo un pò "provocatorio" e di facile strumentalizzazione, ma come avevo già ripetuto l'intento non è quello di portare acqua al mulino di qualcuno, dei fascisti, dei comunisti o di chiunque altro(visto che personalmente non sono né uno né l'altro) ma di cercare di far arrivare, nel mio piccolo e magari non proprio in modo eccezionale, una versione della storia e dell'informazione diversa da quelle "dominanti", siano esse di destra come di sinistra.

      Per ciò, reputo giusto riportare anche episodi controversi come questo o quelli della Germania senza per questo essere filonazista,filocomunista e compagnia, ve per finire penso che in fin dei conti non ci sia una lotta tra ideologie "giuste" e "sbagliate", ma tra chi vuole la libertà e chi no, e questi si trovano in tutti gli schieramenti (destra, sinistra ecc), visto che per fare esempi storici un pò banali, storicamente comunisti seguaci dell'URSS erano sia il tiranno Stalin che Pertini, fascisti/nazisti sia il criminale Eichmann che il noto saggista Cioran e Gandhi addirittura ammirava Mussolini e il fascismo italiano ecc http://www.laprovinciaquotidiano.it/quel-gandhi-ammiratore-del-duce/.

      Ps:ho cancellato e riscritto il commento precedente per aggiungere un'ulteriore commento a quello che avevi mandato alle 16:42 ...

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    7. e' per capire che la violenza più atroce e lo stupro e che i partigiani potevano evitarla.

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    8. Cosa c'entra l'evento della resistenza con l'uccisione di civili innocenti motivato solo da un odio ideologico e in questo caso omicidio di una bambina. Anche questa è storia come l'assassinio del seminarista 14enne Rolando Rivi. Lo so che da fastidio quest'altra sfacciettatura degli eventi delle radiose giornate dei merdigiani comunisti.

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  4. Nella nostra famiglia c'e' una storia simile che sia la bisnonna che nonna raccontavano con le lacrime agli occhi. Il suo nome era Aurora. Innamorata del ragazzo sbagliato. Non si seppe mai nulla lei scomparse per sempre nel nulla. La mia bisnonna turca venne in Italia varie volte gia' anziana per cercarla e cercare di denunciare l'accaduto. Seppe allora che fu vista essere portata via da un gruppetto di partigiani. Aurora sarebbe stata una mua cugina in seconda malgrado la sua misteriosa fine e mai confermata verita' la ricordo sempre proprio il 25 aprile quando sicuramente dietro le grida di gioia ci furono anche quelle di dolore. La rabbia la confusione la pura follia si scatenarono come quelle degli uscenti oppressori. Erano solo bambine.

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  5. Quella di cercare di nascondere le "malefatte" è un'abitudine che perdura nel tempo. Tra bugie e calunnie si cerca di nascondere le verità scomode e di eliminare chi le denuncia.
    E'ora di svegliarsi! La verità sta sempre nel mezzo. Aderire ad un'ideologia in modo inapellabile allontanado ogni dubbio è un modo molto stupido ed insensato per farsi strumentalizzare.
    Preferisco non parteggiare per nessuno ma cercare la verità tra le "righe" che spesso non sono scritte ma che comunque esistono.
    Provo dolore per quella povera bambina e orrore e pietà per quei "combattenti per la libertà"


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