I 10 stati psicologici che non conoscevi ma che hai già provato

ago 29, 2015 0 comments


Di Ugo Possenti

La psicologia è una delle scienze più affascinanti e oscure che conosciamo. Essa studia il comportamento degli esseri viventi, i loro processi mentali nonché le dinamiche che portano al rapporto tra questi e l’ambiente. Tutti sanno cosa intendi quando dici che sei felice o triste. Ma che dire di tutti quegli stati emotivi che non sai come descrivere? Ecco dieci sensazioni che potreste aver avuto, ma che non sapevate come spiegare.

1. DISFORIA


Spesso utilizzata per descrivere la depressione nei disturbi psicologici, la Disforia è uno stato generale di tristezza che include irrequietezza, mancanza di energia e ansia. È l’opposto di euforia, ed è diversa dalla tristezza tipica perché spesso include una sorta di nervosismo e di rabbia.






 Probabilmente potreste averla sperimentata quando siete stati in astinenza da uno stimolante come il cioccolato, il caffè o qualcosa di più forte. La disforia si può anche provare in risposta a una situazione angosciante, di estrema noia o di depressione.

2. ENTHRALLMENT


Il professore di psicologia W. Gerrod Parrott ha diviso le emozioni umane in sottocategorie, che a loro volta hanno le proprie sottocategorie. La maggior parte delle emozioni che identifica, come la gioia e la rabbia, sono abbastanza riconoscibili. Ma un sottoinsieme di gioia, detto Enthrallment, potreste non averlo mai sentito nominare. A differenza delle sottocategorie di gioia come allegria e sollievo, enthrallment è uno stato di intensa estasi. Non è la stessa cosa di amore o lussuria. Si potrebbe verificare, ad esempio, quando si vede uno spettacolo incredibile – un concerto, un film, un razzo che decolla – che cattura tutta la vostra attenzione ed eleva il vostro umore alle stelle.

3. NORMOPATIA


Il teorico psichiatrico Christopher Bollas ha inventato l’idea di Normopathy per descrivere le persone che sono così concentrate sulla fusione con le norme sociali che diventa per loro una specie di mania. Una persona normotic è spesso morbosamente fissata di non avere per niente personalità, facendo solo ed esattamente quello che ci si aspetta dalla società. La “normopatia” estrema è punteggiata da pause dalla norma, dove la persona normotica crolla sotto la pressione della conformità e diventa violenta o fa qualcosa di molto pericoloso. Molte persone vivono esperienze di normopatia mite in momenti diversi della loro vita, soprattutto quando si cerca di inserirsi in una nuova situazione sociale o quando si cerca di nascondere comportamenti che gli altri potrebbero condannare.

4. ABIEZIONE


Ci sono alcuni modi per definire l’Abiezione, ma la filosofa francese Julia Kristeva ha scritto un libro su ciò che significa vivere questa condizione. Lei afferma che ogni essere umano passa attraverso un periodo di abjection: da bambini quando ci rendiamo conto che i nostri corpi sono separati dai corpi dei nostri genitori – questo senso di separazione provoca una sensazione di estremo orrore che portiamo con noi per tutta la nostra vita. Quella sensazione di abiezione viene riattivata quando facciamo esperienza di situazioni le quali, per quanto brevemente, ci inducono a mettere in discussione i confini del nostro senso di sé. Spesso, l’abiezione è ciò che si sente quando si è testimoni o si prova qualcosa di così terribile da farci vomitare. Un esempio classico è quello della vista di un cadavere, ma l’abiezione può essere causata anche dalla vista di ferite aperte o simili. Queste visioni ci ricordano, più o meno, che la nostra individualità è contenuta in ciò che gli alieni di Star Trek chiamerebbero“Brutti sacchi pieni per lo più d’acqua”. L’unica cosa che separa un corpo morto dall’essere è, dunque, quasi nulla. Quando ci si sente addosso tutto il peso di quella frase o si confronta la nostra realtà con quella di un cadavere, la nausea che proviamo è abiezione.

5. SUBLIMAZIONE


Se avete mai assistito ad una lezione riguardo le teorie di Sigmund Freud sul sesso, probabilmente avrete sentito parlare della sublimazione. Freud riteneva che le emozioni umane fossero un po ‘come un motore a vapore, e che il desiderio sessuale fosse, appunto, il vapore. Se si blocca il vapore che esce da una valvola, la pressione è costretta a tirarlo fuori da qualche altra parte. La sublimazione è il processo di reindirizzazione dei vostri desideripiccanti a fare qualcosa di socialmente produttivo come scrivere un articolo su Tasco sviluppare un software. Se avete mai costretto le vostre frustrazioni con la costruzione di qualcosa, o ottenuto un intenso piacere dalla creazione di un progetto artistico, beh, state “sublimando”. Tuttavia altri psichiatri hanno raffinato il concetto di sublimazione (come ad esempio il teorico francese Jacques Lacan): affermando che la sublimazione non deve significare la conversione di desiderio sessuale in un’altra attività come la costruzione di una casa, potrebbe semplicemente significare il trasferimento di desiderio sessuale da un oggetto a un altro – si spostano i vostri affetti dal vostro fidanzato al prossimo, per esempio.

6. RIPETIZIONE CONVULSIVA


Ah, Freud. Ci hai dato tante nuove sensazioni e stati psicologici da esplorare! La ripetizione convulsiva è un po’ più complicata della celebre definizione di Freud: “Il desiderio di tornare a uno stato precedente delle cose”. In superficie, una ripetizione convulsiva è qualcosa che si verifica abbastanza spesso. È la voglia di fare qualcosa di nuovo. Forse vi sentite in dovere di ordinare sempre la stessa cosa al vostro ristorante preferito o fare sempre lo stesso percorso per tornare a casa, anche se ci sono altri cibi gustosi e altri modi facili per arrivare a casa. Forse la vostra ripetizione convulsiva è un po’ più sinistra e magari sentite sempre il bisogno di uscire con persone che vi trattano da schifo, più e più volte, anche se sapete in anticipo che andrà a finire male (proprio come le ultime dieci volte). Freud era affascinato da questo lato sinistro della ripetizione convulsiva ed è per questo che, in ultima analisi, ha deciso che la causa della nostra voglia di ripetere era direttamente legata a quello che lui chiamava“Pulsione di Morte”, ovvero la voglia di morire.

7. DE-SUBLIMAZIONE REPRESSIVA


Il politologo Herbert Marcuse era un grande fan di Freud e visse attraverso glisconvolgimenti sociali degli anni ’60. Voleva spiegare come le società potessero passare attraverso periodi di liberazione sociale, come le controculture e le rivoluzioni della metà del XX secolo, pur rimanendo ancora sotto il controllo (spesso rigoroso) di governi e aziende. Come avevano attraversato quel periodo gli Stati Uniti senza mai realmente rovesciare il governo? La risposta, decise, era un particolare stato emotivo conosciuto comedesublimazione repressiva. Ricordate, Freud disse: “Sublimazione è quando instradate le vostre energie sessuali in qualcosa di non sessuale.” Ma Marcuse visse durante un periodo in cui le persone tutt’altro che portate a reprimere le loro energie sessuali – era l’epoca dellaliberazione sessuale, quando l’amore libero regnava. La gente stava desublimando. Eppure continuavano ad essere represso da molte altre strutture sociali provenienti dalla vita aziendale, militare e il governativa. Marcuse ha suggerito che la desublimazione può effettivamente aiutare a solidificare la repressione. Essa agisce come una valvola di sfogo per i nostri desideri in modo che non tentiamo di liberare noi stessi da altre restrizioni sociali. Un buon esempio di desublimazione repressiva è la festa intensa che si svolge in un college. Spesso,  nei college si beve molto, ci si droga, si dà sfogo agli ormoni – e allo stesso tempo si studia sodo cercando di essere pronti per il mondo del lavoro.

8. APORIA


Chi studia filosofia ne avrà già sentito parlare con Parmenide. Avete presente quellasensazione di vuoto pazzesco che si ha quando ci si rende conto che qualcosa in cui si credeva in realtà non è vero? E le cose sembrano ancora più strane quando ci rendiamo conto che in realtà, ciò in cui si credeva può essere vero oppure no – e potremmo non saperlo mai: questa è l’aporia. Il termine deriva dal greco antico, ma è anche amato dai teorici post-strutturalisti come Jacques Derrida Gayatri Spivak. La ragione per cui i teorici moderni amano l’idea di aporia è che aiuta a descrivere la sensazione che le persone hanno in un mondo sovraccarico di informazioni, in cui si sono spesso bombardati da messaggi contraddittori che sembrano veri.

9. COMPERSION


Dopo esserci addentrati un po’ nel mondo filosofico è bene ritornare ai buon vecchi meme di internet. La parola compersion è stata resa popolare dalle comunità di dating on-line, al fine di descrivere il sentimento opposto a quello di gelosia che si prova quando il vostro partner frequenta qualcun’altro. Quando una persona monogama potrebbe essere gelosa nel vedere il proprio partner baciare un’altra persona, una persona poligama proverebbe compersione, un senso di gioia nel vedere il loro partner felice con un’altra persona. Ma le persone possono comunque provare questo sentimento ed essere monogame, se estendiamo la definizione oltre qualsiasi situazione in cui ci si sente “Il contrario di geloso”. Se un amico vince un premio che si sperava di vincere, si può sentire compersione.

10. SENTIMENTI DI GRUPPO


Alcuni psicologi sostengono che ci sono alcuni sentimenti che possiamo provare solo come membri di un gruppo – questi sono detti sentimenti intergruppo. Spesso li notiamo quando sono in contraddizione con i nostri sentimenti personali. Per esempio, molte persone si sentono orgogliose intragruppo e provano senso di colpa per le cose che il loro Paese ha fatto, anche se non sono nati quando il loro Paese ha fatto quelle cose. Anche se non si ha combattuto in una guerra, e non sono quindi personalmente responsabili di quanto accaduto, si condivide una sensazione intergruppo di orgoglio o senso di colpa. Sentimenti di gruppo sono spesso causa di dolorose contraddizioni. Una persona può avere una sensazione infragruppo (da un gruppo all’altro) come, ad esempio, che l’omosessualità sia moralmente sbagliata. Ma quella persona può personalmente provare sentimenti omosessuali. Allo stesso modo, una persona può avere una sensazione infragruppo che certe razze o religioni siano inferiori a quelle del loro gruppo e tuttavia essi stessi possono conoscere persone buone da quelle razze e religioni che considerano amici. Un sentimento di gruppo può solo avvenire attraverso l’appartenenza a un gruppo ma questo non significa che i sentimenti di gruppo siano meno potenti di quelli personali.

FONTE:https://www.tasc.it/2013/04/29/stati-psicologici

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